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Comunicati Stampa

15 marzo 2010

Nardi: "Comunità montane non vanno soppresse ma ripensate"

Nei giorni scorsi i presidenti delle Comunità Montane si sono rivolti ai candidati alle prossime elezioni regionali, invitandoli ad esporsi in modo chiaro sul futuro delle Comunità stesse. Daniele Nardi, candidato come consigliere dell'Udc, profondo conoscitore della montagna, di cui è innamorato, ha voluto rispondere alle sollecitazioni dei presidenti in modo diretto e chiaro.

“Vivo la montagna e sento la necessità e il dovere di contribuire alla costruzione di una nuova politica per le Terre Alte, su un modello istituzionale di autogoverno da una parte, ma in piena sintonia e programmazione congiunta con i quadri istituzionali locali dall'altro. Occorrono delle azioni forti per i piccoli comuni. Le legge 97 del 1994 sulla montagna deve essere adeguata con interventi e decreti normativi nazionali di alto profilo, che abbiano come finalità il governo e lo sviluppo dei territori montani.

Le comunità montane non vanno soppresse, ma ripensate e rimodulate.  Devono poter contare su risorse certe, stabili e durature ed essere dotate di autonomia finanziaria diretta, fasata sulla portata delle funzioni attribuite”.

Questa la lettera inviata dai presidenti delle Comunità Montane:

I presidenti delle sei Comunità Montane della provincia di Cuneo hanno di recente inoltrato una lettera ai candidati Consiglieri alle prossime elezioni regionali chiedendo una risposta politica chiara in merito alla sopravvivenza del sistema montagna. La missiva, trasmessa dai presidenti Giuseppe Boasso (CM Tanaro-Cebano-Monregalese), Pierpaolo Varrone (Valle Stura), Ugo Boccacci (Alpi del Mare), Roberto Colombero (Valle Grana e Maira), Aldo Perotti (Valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita), Alessandro Barbero (Alta Langa, Valli Bormida e Uzzone), intende infatti far luce sull’orientamento dei politici cuneesi candidati alla guida del prossimo Consiglio regionale in merito all’assetto delle Comunità Montane. "Ai propri rappresentanti politici la montagna chiede risposte certe in merito al suo futuro" dichiarano congiuntamente i presidenti.

Che aggiungono: "Vogliamo sapere dai candidati della nostra provincia se, in caso di una loro elezione, opteranno o no per l’abolizione delle Comunità montane, già oggetto di una sofferta sforbiciata nel 2008. Allo stato attuale, infatti, gli schieramenti politici non sembrano ancora aver chiarito, al di là di qualche dichiarazione d’intenti, il proprio orientamento in merito ad una questione vitale per la sopravvivenza delle terre alte di tutto il Piemonte". Anche perché "quasi fossimo la causa del dissesto statale, le nostre realtà sono già state ampiamente demonizzate con un riordino che ha ne ha ridotto di oltre la metà il numero. E tuttavia, a pochi mesi dall’insediamento delle singole Giunte, abbiamo saputo riorganizzarci in nome della coesione e della responsabilità, tanto da iniziare a lavorare sulla strada di un progetto ambizioso e alto: diventare nel prossimo futuro Agenzie di sviluppo del territorio. Ora più che mai, dunque, la classe politica deve fare la sua parte, fornendoci parametri certi sul destino della nostra montagna". La lettera inviata ai candidati Presidenti e ai candidati Consiglieri termina con una richiesta secca e ben precisa: "In caso di vittoria siete intenzionati a mantenere o chiudere le Comunità Montane? La risposta che ci si attende, dichiarano i Presidenti, sia lapidaria e chiara: sì o no, senza fronzoli e giri di parole".